Perché proprio Blue Monday Vodka?

Non vi capita mai, il lunedì mattina, di lasciar suonare la sveglia per ore prima di trovare la forza di alzarvi?
Tutto gioca a vostro svantaggio: il doposbornia vi attanaglia dal weekend, il tepore delle coperte certo non aiuta, il lavoro che vi aspetta, il caffè che è finito giusto ieri...
Blue Monday Vodka: la valida alternativa al cordiale del lunedì ore 7:00

venerdì 22 marzo 2013

CALZE E CAFFE'



Il secondo giorno di Primavera. Una storiella divertente.




C'è un sole splendido fuori dalla finestra. E già la giornata inizia bene, per molti motivi: perché è il venerdì che la settimana (quella che vale la pena di vivere) inizia veramente, perché il venerdì le lezioni iniziano alle 11, perché è il secondo giorno di primavera e ci sono più di 15 gradi.
Per festeggiare mi sono detta: perché non indossare quelle magnifiche calze? Comprate ed ancora mai indossate. Stesso discorso per le scarpe. Quasi un delitto.
Così me ne sono uscita con un tocco di colore a contrastare con l'azzurro puffo del cielo.
Mai avrei creduto di poter creare tanto scalpore nei pochi metri che ho percorso a piedi da casa all'imbarcadero della linea 2. Specialmente perché mi illudevo di aver fatto una scelta, se non proprio castigata, quanto meno più che sobria, a coordinare l'outfit con un tubino sportivo in felpa. Grigio per altro. Nulla di oltraggioso alla vista. credevo.
E invece!
I commenti della gente per strada mi trapassavano le orecchie ogni dove. Ad un certo punto mi sono persino infilata gli auricolari e piazzato l'i-Pod a tutta palla per non sentirli più.
Ma cosa vi spaventa tanto? Sono gambe per Dio!
Mi viene in mente una canzoncina di qualche anno fa...

" [...] Sarà chi sa chi sa, che cosa sarà ma chi lo sa 
Sarà colpa del caldo che fa, sarà l'età chi sa 
Ma le ragazze di questi tempi 
Ci fanno perdere completamente i sensi 
Si le ragazze di questi tempi 
Ci fanno perdere letteralmente i sensi 

Sarà la primavera con l'estate alle porte 
Saranno le ragazze con le gonne più corte 
E quegli sguardi porte aperte 
Ma le ragazze di questi tempi 
Ci fanno perdere completamente i sensi 
Si le ragazze di questi tempi 
Ci fanno perdere letteralmente i sensi."

Dual Gang_2002

Sarà chi sa, fatto sta che i commenti mi hanno perseguitata fino alla caffetteria.
Qui la situazione si è sorprendentemente rivoltata.
Io ordinavo il mio solito caffè americano, grande, asporto. Una ragazza che aspettava al banco si gira verso di me, fa cenno al suo amico e mi si rivolge direttamente. Mi sorride e mi fa: "Complimenti! Io ho le stesse calze e le adoro. E le scarpe sono fantastiche!"
Io sorrido, ringrazio e le dico che è in controtendenza. Se solo avesse sentito anche la metà dei commenti che i passanti non si erano risparmiati di lanciarmi, dietro le spalle e non, fino a quel momento.
A quel punto interviene l'amico: "Non ti preoccupare. Non sei tu. E' la provincia. Sei a Treviso: non chiederti oltre il perché."
A quel punto arriva a tutti il caffè. Io e la ragazza ci guardiamo divertite: stesse calze, stesso 'beverone'.
Una mattina e trovare un'amica in una sconosciuta, il secondo giorno di Primavera.
Caffè americano per 2, grazie!

giovedì 21 marzo 2013

UNA PASSEGGIATA PER CORSO COMO



Immaginiamo una situazione tipo: siete a Milano, avete qualche ora libera, e non sapete che cosa andare a vedere.
Non che le fotografie in esposizione non valgano la pena in sé, è piuttosto il criterio con il quale è stato architettato l’intero percorso espositivo a lasciare un po’ a desiderare. Gli archivi Condé-Nast concedevano ben più ampi spunti dai quali partire per esplorare l’universo della fotografia di moda in un intero secolo: il Novecento. E invece ad essere andate in mostra sono sempre le solite firme, con i soliti celeberrimi scatti, principalmente risalenti agli anni settanta e ottanta. Talmente famosi e pubblicatissimi da rendere quasi superflua una mostra loro dedicata. Anche perché in rarissimi casi si trovano esposte le pellicole originali, e per lo più si tratta di ristampe.
La prima sezione dell’esposizione, quella che tratta il primo periodo durante il quale la rivista Vogue fu assorbita dal gruppo Condé-Nast, è a mio parere la più meritevole, perché mette in luce una sperimentazione ormai lontana dal nostro modo ‘patinato’ di concepire il servizio di moda. Artisti a tutto tondo quali, fra i tanti, anche Man Ray collaborarono con Vogue, per photoshooting che contribuirono a cambiare le regole tanto dei servizi di moda quanto della storia della fotografia. È anche vero però che a tale interessante periodo di sperimentazioni la mostra dedica solo qualche breve accenno introduttivo, trasferendo poi l’attenzione sulla seconda metà del secolo.


Decisamente più interessanti sono invece gli scatti di Alfa Castaldi alla Galleria Sozzani (http://www.galleriacarlasozzani.org/#/exhibitions/9).
A parte il fatto che il solo entrare a 10 Corso Como è un’esperienza assolutamente da provare, la mostra è ampia e ben documentata, corredata da un’introduzione della moglie del fotografo, Anna Piaggi, che aiuta già ad inquadrare il criterio che è servito da spartiacque per la cernita delle opere da esporre, nella vasta produzione di Alfa Castaldi: la moda.
Se infatti egli fu artista eclettico, ed iniziò la carriera, divenuta ben presto prepotente passione, dedicandosi ai reportage, l’incontro con Anna Piaggi arricchì i suoi interessi professionali. Si dedicò alla moda senza dimenticare le sue origini. Ne nacque una sintesi del tutto peculiare, a metà tra il reportage e il servizio fotografico inteso in senso più classico. I lavori scaturiti da queste fertili commistioni di mondi, apparentemente così inconciliabili tra loro, sono a tutt’oggi fonte inestinguibile di ispirazione, non solo per la nuova fotografia di moda, ma anche per il visitatore stesso. Ragion per cui consiglio vivamente di andare a vedere l’esposizione in corso, aperta ancora fino al 30 di Marzo.

giovedì 14 marzo 2013

BLOG e STREET SYLE...



Avete presente tutti quei blogger di moda che non fanno altro che aggiornare i propri siti 'postando' giornalmente come si siano vestiti quella mattina?
È opinione comune considerarli come una specie di faro-guida nella giungla dello street syle. Coloro che osano, essi sono coloro il cui compito è mostrare al mondo come si possa andare avanti nel quotidiano, con stile.
Niente di più falso.
Ci credereste se vi dicessi che la maggior parte delle volte i vestiti calzati nei looks del giorno non sono nemmeno di propietà degli indossatori?
Perché è ormai risaputo che, raggiunta una certa fama, inizi poi ad essere molto labile il confine tra consiglio spassionato da blogger e operazione di marketing da prezzolato testimonial...
Di più: oltre al danno anche la beffa!
Come è possibile infatti che - pur di essere sempre un passo avanti nel dettare la moda - in pieno inverno i blogger si facciano fotografare 'casualmente catturati dall'obbiettivo' in abiti dell'uscente collezione P/E?
Semplice: si vestono al momento. E poi, finito lo shooting, riprendono il caro vecchio piumino di sempre. Perché sono umani anche i blogger, dopo tutto.
Parola di chi, girovagando una domenica per Milano, ha potuto incontrare di persona la celebre Blonde Salad, intenta, nel suo completino blu elettrico (chiaramente troppo impalpabile per essere adatto al clima di inizio marzo), a rimettersi frettolosamente il suo Monclaire, subito dopo aver posato per un servizio che sfruttava il capriccioso sole milanese, come se fosse stato pieno agosto, a Capri.
(Vedere per credere il post di oggi: http://www.theblondesalad.com/2013/03/in-the-arms-of-the-ocean-so-sweet-and-so-cold.html)

martedì 5 marzo 2013

CÉLINE_P/E 2013


E queste sono le altre proposte P/E 2013 di Céline, a corredo dei sandali del post 22...

Oh MY SHOES!*


Ancora un appunto riguardo alle nuove proposte moda per le scarpe…

PERCHÉ LE CASE DI MODA CONTINUANO A PROPORCI I FRANCESCANI?
PERCHÉ?!

Sono letteralmente anti-estetici. Non si può dire nulla a loro discolpa, nemmeno puntando tutto sulla tesi della comodità. Perché ci sono tanti altri modelli di sandali bassi che possono competere su quel piano, senza per questo rinunciare al buon gusto: i sandali alla romana, per esempio.
Si salvino i Birkenstock, solo perché, tra i loro infiniti modelli, c’è anche modo di trovarne di più graziosi.
Ma quelli proposti da Marni durante la scorsa edizione di Milano Moda Donna proprio non si possono vedere…

E che cosa dire invece della versione ‘pelosa’ di Céline? (P/E 2013)

A voi l'ultima parola!

In riferimento al titolo del post: http://www.ohmyshoes.it/

lunedì 4 marzo 2013

I BIRKENSTOCK E I CALZINI... IMPROBABILE ACCOPPIATA

Che cosa vi hanno sempre insegnato?
I sandali con i calzini proprio no! Sono ammesse solo pochissime fashion eccezioni...
(vedi foto - The Sartorialist)
(http://www.thesartorialist.com/photos/if-you%E2%80%99re-thinking-about%E2%80%A6-socks-and-sandals/)

Bene. Peccato che nessuno l'abbia detto a questa signorina, tale Daniella Robins, blogger (la signorina ha parecchi account, tra Lookbook, TheStyleLine, ecc...) che, per come si è presentata alla settimana della moda di Parigi (foto 1), sembra proprio essere la compagna ideale dell'uomo fashion dell'estate di FB (foto 2)
Foto 1_Daniella Robins
Foto 2_L'uomo Fashion dell'Estate (Facebook)

venerdì 1 marzo 2013

TENDENZE COSTUMI S/S 2013

Parliamo di moda mare 2013...
La tendenza delle ultime stagioni di costumi da bagno sembra essere volta a promuovere le fasce, possibilmente senza spalline, sia nei bikini, sia negli interi (o le vie di mezzo tra interi e 2pz. che sembrano ormai essere il vero trend).
Ovviamente anche io sono caduta nella trappola e ne ho voluto provare (e comprare) uno.
E queste sono le mie impressioni:
Foto: Nuria C.
Bellissima l'idea di unire i due pezzi con una banda sulla parte anteriore, che crea un vedo/non-vedo molto sexy... non fosse che, in assenza delle spalline, quest'espediente rende impossibile quasi qualsiasi tipo di movimento, onde voler evitare di rimanere in topless. L'unico modo efficace di far aderire il pezzo superiore al proprio corpo sembra essere quello di applicarvi un laccetto supplementare, che giri attorno al collo e si leghi al centro della scollatura. Il che però accorcia notevolmente il décolleté come effetto visivo, ed è perciò una soluzione caldamente sconsigliata.
Ponendo invece il caso che, per amor di 'apparire', ci si sottoponga all'estrema tortura del muoversi il meno possibile per non far calare l'impalcatura, si deve fronteggiare però una seconda insidia: le pieghe.
La parte davanti, che, per bellezza, non è allacciata al retro, ad ogni passo si sposta (a meno che non la si voglia letteralmente incollare), creando delle antiestetiche pieghette che, oltre ad accentuare l'effetto 'balena' persino in Kate Moss, per contro schiacciano la figura in senso orizzontale; effetto dal quale scappare a gambe levate, in particolar modo in spiaggia, luogo adibito a sfoggiare un tale outfit, e dove solitamente non si indossano tacchi vertiginosi a confondere le acque.

Conclusione: resta pur sempre un sogno di costume, capace (se indossato ad arte) di far sentire immediatamente sexy qualsiasi donna. Ma troppo scomodo per la vita reale.
Io ho optato per un compromesso: mi seccava ammettere di averlo comprato inutilmente, quindi l'ho indossato per un servizio fotografico (dove ogni posa - e conseguente foto - è stata pensata per far figurare al massimo il capo, persino sul mio corpo...), e poi l'ho risposto nel cassetto dei sogni.