Perché proprio Blue Monday Vodka?

Non vi capita mai, il lunedì mattina, di lasciar suonare la sveglia per ore prima di trovare la forza di alzarvi?
Tutto gioca a vostro svantaggio: il doposbornia vi attanaglia dal weekend, il tepore delle coperte certo non aiuta, il lavoro che vi aspetta, il caffè che è finito giusto ieri...
Blue Monday Vodka: la valida alternativa al cordiale del lunedì ore 7:00

giovedì 21 marzo 2013

UNA PASSEGGIATA PER CORSO COMO



Immaginiamo una situazione tipo: siete a Milano, avete qualche ora libera, e non sapete che cosa andare a vedere.
Non che le fotografie in esposizione non valgano la pena in sé, è piuttosto il criterio con il quale è stato architettato l’intero percorso espositivo a lasciare un po’ a desiderare. Gli archivi Condé-Nast concedevano ben più ampi spunti dai quali partire per esplorare l’universo della fotografia di moda in un intero secolo: il Novecento. E invece ad essere andate in mostra sono sempre le solite firme, con i soliti celeberrimi scatti, principalmente risalenti agli anni settanta e ottanta. Talmente famosi e pubblicatissimi da rendere quasi superflua una mostra loro dedicata. Anche perché in rarissimi casi si trovano esposte le pellicole originali, e per lo più si tratta di ristampe.
La prima sezione dell’esposizione, quella che tratta il primo periodo durante il quale la rivista Vogue fu assorbita dal gruppo Condé-Nast, è a mio parere la più meritevole, perché mette in luce una sperimentazione ormai lontana dal nostro modo ‘patinato’ di concepire il servizio di moda. Artisti a tutto tondo quali, fra i tanti, anche Man Ray collaborarono con Vogue, per photoshooting che contribuirono a cambiare le regole tanto dei servizi di moda quanto della storia della fotografia. È anche vero però che a tale interessante periodo di sperimentazioni la mostra dedica solo qualche breve accenno introduttivo, trasferendo poi l’attenzione sulla seconda metà del secolo.


Decisamente più interessanti sono invece gli scatti di Alfa Castaldi alla Galleria Sozzani (http://www.galleriacarlasozzani.org/#/exhibitions/9).
A parte il fatto che il solo entrare a 10 Corso Como è un’esperienza assolutamente da provare, la mostra è ampia e ben documentata, corredata da un’introduzione della moglie del fotografo, Anna Piaggi, che aiuta già ad inquadrare il criterio che è servito da spartiacque per la cernita delle opere da esporre, nella vasta produzione di Alfa Castaldi: la moda.
Se infatti egli fu artista eclettico, ed iniziò la carriera, divenuta ben presto prepotente passione, dedicandosi ai reportage, l’incontro con Anna Piaggi arricchì i suoi interessi professionali. Si dedicò alla moda senza dimenticare le sue origini. Ne nacque una sintesi del tutto peculiare, a metà tra il reportage e il servizio fotografico inteso in senso più classico. I lavori scaturiti da queste fertili commistioni di mondi, apparentemente così inconciliabili tra loro, sono a tutt’oggi fonte inestinguibile di ispirazione, non solo per la nuova fotografia di moda, ma anche per il visitatore stesso. Ragion per cui consiglio vivamente di andare a vedere l’esposizione in corso, aperta ancora fino al 30 di Marzo.