Il
consiglio in più?
Provate
a creare un insolito trompe l’œil come ho fatto io nella foto. Indossate il
colletto-collana, magari irrigidito con una passata di amido, al di sotto di una camicia generosamente sbottonata. L’effetto
ottico sarà d’impatto! Per colpire con originalità…
Prendete
la camicia, il capo basico per eccellenza, presente nel guardaroba maschile
quanto in quello femminile; capo versatile che, mutando giusto qualche
dettaglio si presta alle occasioni più formali come al tempo libero.
La
camicia è uno degli elementi più gettonati per formare la maggior parte delle
divise, ufficiali e non (vedi: poliziotti, militari, finanzieri, ma anche
paninari anni “80 e collegiali di tutto il mondo…).
Questo
eclettico indumento è diretta eredità, nella sua attuale foggia, pressoché
immutata da circa due secoli, dell’Ottocento. All’epoca era tassativo
indossarla per la buona società e per tutti coloro i quali ambissero ad esserne
considerati parte.
Accadeva
però che la maggior parte degli impiegati o popolani dell’epoca non avessero il
denaro necessario per possederne più d’una. Per tutte queste persone il cambio
d’abiti consisteva in alcuni accessori
intercambiabili. Essi erano: i polsini, e il colletto primariamente, e
venivano di volta in volta scuciti e ricuciti per dare nuova vita al corpo
centrale della camicia, che invece si conservava. (Nel caso specifico di
lavoratori quali gli stampatori di quotidiani, si usava, in aggiunta
all’utilizzo di apposite sopramaniche a protezione dall’inchiostro, anche
cambiare l’intera manica dell’indumento talvolta.)
Con
la successiva invenzione del pronto moda
e con l’offerta di camice economiche, di pari passo con lo sdoganamento
della t-shirt come sottogiacca, tutto ciò si dimostrò superfluo.
Fino
ad oggi.
Tra
i primi a riproporre una sorta di discendente
degli antichi ricambi da camicia c’è stato Marni che ha attualizzato il desueto
colletto di scorta proponendolo come collana.
E
poi i colletti si sono insinuati ovunque. Fino all’esplosione di colletti
operati proposta da H&M nell’ultima collezione A/I (che ora è in saldo, per
cui io consiglio di fare scorta! perché a mio parere quest’accessorio sarà
ancora in auge per un bel po’.)
Se
invece preferite optare per il metodo fai-da-te in internet circolano varie
istruzioni, più o meno complesse. Io consiglio questa: http://www.youtube.com/watch?v=yFIvSDEYhm8 che considero simpatica.
Con
la sola aggiunta: invece di tagliare la stoffa sotto l’attaccatura della
fascetta del colletto, aiutandovi con uno scuci-filo da sarta, aprite la cucitura
(è un’operazione molto semplice), e richiudete la base della fascetta cucendo i
suoi due lembi su se stessi.
In
questo modo avrete un risultato migliore per il vostro colletto, che non
presenterà antiestetiche sfilettature alla base; inoltre non avrete rovinato
irrimediabilmente una camicia ancora buona che, con l’aggiunta di un semplice
orlo su collo, può diventare una valida alternativa al colletto alla coreana.