Perché proprio Blue Monday Vodka?

Non vi capita mai, il lunedì mattina, di lasciar suonare la sveglia per ore prima di trovare la forza di alzarvi?
Tutto gioca a vostro svantaggio: il doposbornia vi attanaglia dal weekend, il tepore delle coperte certo non aiuta, il lavoro che vi aspetta, il caffè che è finito giusto ieri...
Blue Monday Vodka: la valida alternativa al cordiale del lunedì ore 7:00

martedì 12 febbraio 2013

DOPPIO COLLETTO: TROMPE L’ŒIL!




Il consiglio in più?
Provate a creare un insolito trompe l’œil come ho fatto io nella foto. Indossate il colletto-collana, magari irrigidito con una passata di amido, al di sotto di una camicia generosamente sbottonata. L’effetto ottico sarà d’impatto! Per colpire con originalità…

        
Prendete la camicia, il capo basico per eccellenza, presente nel guardaroba maschile quanto in quello femminile; capo versatile che, mutando giusto qualche dettaglio si presta alle occasioni più formali come al tempo libero.
La camicia è uno degli elementi più gettonati per formare la maggior parte delle divise, ufficiali e non (vedi: poliziotti, militari, finanzieri, ma anche paninari anni “80 e collegiali di tutto il mondo…).
Questo eclettico indumento è diretta eredità, nella sua attuale foggia, pressoché immutata da circa due secoli, dell’Ottocento. All’epoca era tassativo indossarla per la buona società e per tutti coloro i quali ambissero ad esserne considerati parte.
Accadeva però che la maggior parte degli impiegati o popolani dell’epoca non avessero il denaro necessario per possederne più d’una. Per tutte queste persone il cambio d’abiti consisteva in alcuni accessori intercambiabili. Essi erano: i polsini, e il colletto primariamente, e venivano di volta in volta scuciti e ricuciti per dare nuova vita al corpo centrale della camicia, che invece si conservava. (Nel caso specifico di lavoratori quali gli stampatori di quotidiani, si usava, in aggiunta all’utilizzo di apposite sopramaniche a protezione dall’inchiostro, anche cambiare l’intera manica dell’indumento talvolta.)
Con la successiva invenzione del pronto moda  e con l’offerta di camice economiche, di pari passo con lo sdoganamento della t-shirt come sottogiacca, tutto ciò si dimostrò superfluo.

Fino ad oggi.
Tra i primi a riproporre una sorta di discendente degli antichi ricambi da camicia c’è stato Marni che ha attualizzato il desueto colletto di scorta proponendolo come collana.
E poi i colletti si sono insinuati ovunque. Fino all’esplosione di colletti operati proposta da H&M nell’ultima collezione A/I (che ora è in saldo, per cui io consiglio di fare scorta! perché a mio parere quest’accessorio sarà ancora in auge per un bel po’.)
Se invece preferite optare per il metodo fai-da-te in internet circolano varie istruzioni, più o meno complesse. Io consiglio questa: http://www.youtube.com/watch?v=yFIvSDEYhm8 che considero simpatica.
Con la sola aggiunta: invece di tagliare la stoffa sotto l’attaccatura della fascetta del colletto, aiutandovi con uno scuci-filo da sarta, aprite la cucitura (è un’operazione molto semplice), e richiudete la base della fascetta cucendo i suoi due lembi su se stessi.
In questo modo avrete un risultato migliore per il vostro colletto, che non presenterà antiestetiche sfilettature alla base; inoltre non avrete rovinato irrimediabilmente una camicia ancora buona che, con l’aggiunta di un semplice orlo su collo, può diventare una valida alternativa al colletto alla coreana.