Qualche breve flash dal mondo dei
backstage: Sfilata di Aquilano.Rimondi,
sabato 23 febbraio 2013, Milano Moda
Donna.
Terza Uscita |
Il nervosismo è inversamente proporzionale al conto alla rovescia per lo show... |
Le uscite della prima modella (di cui ero vestiarista) |
Un abito icona della sfilata. La regina di Cuori.. |
Trucco e Parrucco |
Trucco e Parrucco 2 |
Il moodboard d'ispirazione. |
Quello che lasciano i barbari a fine sfilata... |
Le Cole dell'Esselunga, intonse, ovviamente. |
Eviterò di parlare delle modelle
sempre più giovani e sempre più magre; del fatto che le figure dei vestiaristi
(lavoro che io stessa ho fatto per riuscire ad intrufolarmi nel backstage della
sfilata) sussistono solo in quanto queste ragazze stanno a mala pena in piedi,
e non sono in grado di vestirsi da sole. Meno che meno nell’economia di pochi
istanti, dettata dai tempi dello show. Così si rende necessario che ci sia chi,
oltre a truccarle, pettinarle, sballottarle, dirigerle e tenerle a bacchetta,
spingendole spesso verso l’anoressia, le vesta anche. Mentre loro, lo sguardo
vacuo, si reggono malamente alle arelle dei vestiti, fragili ed evanescenti
come grissini (che non mangiano).
– E, a proposito di cibo: Le bevande
offerte al banchetto del backstage erano lattine di cola dell’Esselunga. Che sia la crisi, o la voglia
di evitare uno spreco inutile, dato che, puntualmente, tale banchetto viene
snobbato in virtù della salvaguardia del forma peso? –
Dirò invece una cosa sola:
Non mi è piaciuta per nulla la
passerella.
Il mood d’ispirazione doveva essere la
‘Alice in Wonderland’ di Burton. Il catwolk infatti era scandito
da un banale remix della colonna sonora del film della Disney. Ma tutti i riferimenti erano tanto espliciti da sembrar
scontati.
Ai caratteristici volumi della griffe
erano stati applicati, senza estro, pattern con motivi di cuori e picche. Gli
intarsi si riducevano a scollature a cuore e disegni in lacca di fiori e quadri
sui tacchi degli stivali.
Nemmeno Moira Orfei nei suoi peggiori incubi…
Quanto meno a parer mio. Ma giudicate
pure voi coi vostri occhi dai pochi scatti che mi è riuscito di rubare.