Io dico che anche Vogue
(Italia ndr) sta perdendo colpi.
Lo speciale sulle sfilate,
storico allegato delle uscite dei mesi di Gennaio ed Agosto, in Gennaio 2013 si
è ridotto a cosa? Un paio di doppie pagine con immagini-francobollo e la falsa
patina di internazionalità, sbandierando l’apertura della rivista anche alle
settimane della moda emergenti, e non solo a quelle già consolidate di Milano,
Londra, Parigi, New York. Oltretutto il sottomessaggio che filtrava palesemente
era: ormai è roba trita e ri-trita andare sempre negli stessi posti.
Ok, posso essere
d’accordo. Ma che la critica sia costruttiva allora!
Vogliamo focalizzare la
nostra attenzione sul nuovo/emergente?
Bene! Mettiamolo a confronto con il conosciuto, consideriamone i punti di forza
piuttosto che i talloni d’Achille. Facendo ciò dimostriamo ancora una volta
l’egemonia di Vogue sulle altre
pubblicazioni del settore, e tutti felici e contenti. Ma sicuramente nessuno si
sarebbe mai sognato di tagliare di sana pianta il servizio! (Perché, di fatto,
questo è stato attuato – tant’è che quasi ci aspettava che semplicemente lo
‘speciale’ fosse stato ritardato di un mese. E invece a Febbraio è uscito nelle
edicole l’allegato Vogue Shopping, che
ha inequivocabilmente messo la parola fine alla parentesi da passerella della
rivista.)
…quantomeno nessun lettore; perché è evidente invece che la
direzione non solo l’ha sognato, ma l’ha pure attuato.